Cassazione Civile, Sez. I, Ordinanza n. 22083 del 5 agosto 2024: La frequentazione paritaria tra genitori e figli e l’interesse superiore del minore
Nel delicato equilibrio delle relazioni familiari, il tema della frequentazione paritaria tra genitori e figli è sempre più centrale nei procedimenti di separazione e affidamento. Con l’Ordinanza n. 22083 del 5 agosto 2024, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione chiarisce un principio fondamentale: l’obiettivo della parità deve sempre cedere il passo alle esigenze specifiche del minore.
I fatti di causa
Un padre aveva richiesto che la frequentazione con il figlio fosse paritaria rispetto a quella della madre, sostenendo che tale modalità fosse nell’interesse del bambino. Tuttavia, il tribunale di primo grado aveva disposto una frequentazione non paritaria, con collocamento prevalente del minore presso la madre, ritenendo che questa soluzione fosse più adeguata alle necessità del figlio.
La decisione della Corte
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del tribunale, precisando che:
1. La frequentazione paritaria è un obiettivo tendenziale.
La legge prevede il diritto del minore a mantenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori. Tuttavia, la parità nella frequentazione non rappresenta un automatismo, ma un obiettivo da perseguire solo quando risulti conforme all’interesse superiore del minore.
2. La valutazione è caso per caso.
Ogni decisione deve essere adottata sulla base delle circostanze concrete, tenendo conto dell’età del minore, delle sue necessità affettive ed educative, della distanza geografica tra i genitori, nonché delle loro capacità di garantire stabilità e continuità.
Principio di diritto:
La frequentazione paritaria tra genitori e figli è un obiettivo da perseguire, ma la sua applicazione concreta deve essere subordinata a un’attenta valutazione delle specifiche esigenze e dell’interesse superiore del minore.
Le implicazioni pratiche
La pronuncia sottolinea l’importanza di mettere al centro il benessere del figlio, piuttosto che le aspettative o le richieste dei genitori. Questo approccio consente di adattare le decisioni giudiziarie alle caratteristiche uniche di ogni situazione familiare, evitando soluzioni che, seppur apparentemente equilibrate, potrebbero risultare dannose o inadeguate per il minore.
Cosa cambia per i genitori
Questa ordinanza invita i genitori a considerare il tempo trascorso con il figlio non come una questione di rivendicazioni personali, ma come un’opportunità per garantire stabilità, serenità e crescita armoniosa. La collaborazione tra le parti, anche attraverso il supporto di professionisti, può facilitare l’individuazione di soluzioni che rispettino il diritto del minore a un rapporto significativo con entrambi i genitori.
Conclusioni
L’ordinanza n. 22083/2024 ribadisce che l’interesse del minore è il criterio supremo nelle decisioni di affidamento e frequentazione. La frequentazione paritaria, pur essendo un obiettivo auspicabile, non può essere imposta a scapito delle esigenze specifiche del figlio.

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