Dove il Diritto si fa Guida

Dove il diritto si fa guida.
Cassazione Civile, Sez. I, Ordinanza n. 31571 del 9 dicembre 2024: L’affidamento condiviso e il limite della conflittualità genitoriale
La separazione coniugale, soprattutto nei casi caratterizzati da forte conflittualità, pone al centro dell’attenzione dei giudici il superiore interesse dei figli minori. La recente Ordinanza n. 31571 del 9 dicembre 2024, pronunciata dalla Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, offre un’importante conferma dell’orientamento giurisprudenziale sull’affidamento condiviso e i limiti che la conflittualità genitoriale può imporre.
I fatti di causa
Nel caso in esame, il tribunale di primo grado aveva disposto l’affidamento condiviso dei figli minori, stabilendo il collocamento prevalente presso la madre. Tuttavia, il padre aveva impugnato questa decisione, sostenendo che l’elevata conflittualità tra i genitori rendeva inattuabile l’affidamento condiviso, chiedendo una revisione del provvedimento.
La decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale: l’affidamento condiviso rappresenta la soluzione preferibile per tutelare il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, salvo che la conflittualità tra questi non raggiunga un livello tale da pregiudicare l’interesse del figlio.
Il criterio guida è sempre il benessere del minore.
Secondo la Corte, non è sufficiente che tra i genitori vi sia tensione o disaccordo per escludere l’affidamento condiviso. Piuttosto, è necessario che la conflittualità si traduca in comportamenti concretamente dannosi per lo sviluppo psicofisico del minore.
In questi casi, il giudice può adottare soluzioni più flessibili, come il ricorso all’esercizio separato della responsabilità genitoriale per le questioni di ordinaria amministrazione, mentre si continua a perseguire un modello condiviso per le decisioni di maggiore rilevanza.
Le implicazioni pratiche
L’ordinanza ribadisce che l’affidamento condiviso non deve essere abbandonato di fronte a ogni conflitto, bensì richiede un’attenta valutazione del contesto familiare. Per i genitori, questo si traduce in un invito a cercare, anche con l’ausilio di professionisti o mediatori familiari, modalità di comunicazione e collaborazione funzionali al benessere del figlio.
Dal punto di vista giuridico, l’ordinanza sottolinea il ruolo centrale del giudice nel bilanciare i diritti e i doveri dei genitori con l’interesse primario del minore, adottando misure che consentano di preservare i legami affettivi con entrambi i genitori senza esporlo a situazioni di tensione o disagio.
Conclusioni
La sentenza n. 31571/2024 offre un’importante conferma della centralità del minore nelle decisioni relative all’affidamento, ribadendo che il conflitto tra i genitori, pur significativo, non deve necessariamente precludere l’affidamento condiviso. Un messaggio chiaro: la conflittualità può essere gestita, mentre il legame genitoriale è un valore da preservare con ogni mezzo possibile. Al contempo, però, la sentenza offre un monito a quelle coppie che antepongono al preminente benessere dei propri figli una conflittualità non gestibile e nociva per i minori: ciò può incidere sula modalità di affido 

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